domenica 17 febbraio 2013


Settimana confuciana                            17 febbraio 2013

I giorni volano e mi trovo di nuovo all’appuntamento con il mio blog.

Uno dei detti di Confucio che sono più spesso fraintesi è questo:

Zilu domandò come si devono servire gli spiriti e le divinità. Il maestro rispose: ‘Ancora non sei capace di servire gli uomini, come puoi servire gli spiriti?’ Zilu domandò: ‘Posso chiedere cos’è la morte?’ Confucio rispose: ‘Ancora non sai cos’è la vita, come vuoi pretendere di conoscere la morte?’ (Dialoghi, XI, 12)
Siamo nel mezzo di una conversazione fra Confucio e il discepolo Zilu, che avanza due domande. Prima domanda: come si devono servire gli spiriti, cioè quale culto si deve dare agli spiriti (si intende: gli spiriti degli antenati) e alle divinità (o alla divinità: la grammatica cinese non distingue il singolare e il plurale, inoltre in questo momento non prendiamo in considerazione questo problema). La seconda domanda riguarda il problema di cosa è la morte, e cioè di cosa avviene quando uno muore, e di conseguenza, della sopravvivenza dopo la morte, e cioè il problema dell’aldilà.
All’una e all’altra domanda Confucio risponde in modo similare, e cioè a sua volta con un’altra domanda. Si tratta di una doppia domanda retorica: Come puoi pretendere di saper servire gli spiriti se non sei ancora capace di servire gli uomini? Come puoi pretendere di voler sapere cosa c’è dopo la morte se non sai ancora cosa veramente è la vita?
        Le risposte di Confucio sono profonde e provocanti. Siccome anche lui, da comune mortale, riesce a capire ben poco del soprannaturale (divinità) e dell’aldilà (la morte), non dà due risposte positive, risponde con due domande. Sono domande che a sviscerarle producono tante riflessioni. In breve si può dire che Confucio non denigra il valore della ricerca sulla divinità – e non denigra la divinità che è oggetto della ricerca – come non denigra il desiderio di sapere qualcola dell’aldilà.
        Confucio si limita a mettere uno di fronte a una priorità. L’essere umano ha dei sentimenti e dei doveri che sgorgano dalla sua natura. Prima deve ascoltare quelli, approfondirli e seguirli. Una volta che ha fatto questo, potrà permettersi di approfondire e capire – e arriverà ad approfondire e capire - qualcosa riguardo all’aldilà e alla divinità. I sentimenti e doveri riguardano l’uomo e cioè hanno a che fare con la vita normale quotidiana e i rapporti etici con genitori, fratelli, amici.