martedì 5 marzo 2013


Settimana confuciana                          5 marzo 2013

Il Tempio di Confucio di Taipei

Il primo tempio in onore di Confucio fu costruito dal feudatario dello stato di Lu nella capitale Qufu (Shandong) un anno o due dopo la morte di Confucio, in riconoscenza per il contributo culturale e spirituale di Confucio al suo stato. Ai tempi dell’impero (finito nel 1911) ogni città della Cina doveva avere un tempio per i riti in onore di Confucio, norma risalente nientedimeno che al 58 dopo Cristo.

Anche a Taipei c’era un tempio a Confucio, costruito nel 1876, sotto la dinastia Qing. Poi andò distrutto e nel 1930 fu costruito il tempio attuale, non grande, non ricco, semplice ma completo, secondo il normale schema architettonico usato nel tempio di Qufu. Fu costruito da privati, devoti degli ideali di Confucio e in riconoscenza per l’eredità culturale da lui lasciata. In quel periodo Taiwan era colonia del Giappone. Dopo qualche anno il governo giapponese abolì i riti a Confucio e usò il tempio per cerimonie e musiche scintoiste. Alla fine della seconda guerra mondiale Taiwan ritornò alla Cina e il tempio tornò ad essere di Confucio.

La rinascita del confucianesimo si può notare anche nel tempio. Decenni or sono vi andavo spesso e notavo quanto fosse insignificante quell’edificio, dove non si vedeva mai nessuno. C’era solo la tradizionale cerimonia – a cui partecipai anch’io un paio di volte – il giorno del compleanno di Confucio (28 settembre). Un rito che si svolgeva all’alba, anzi iniziava prima che si facesse giorno, presieduto dal sindaco di Taipei o da chi ne faceva le veci, con i ragazzi di una scolaresca della città che eseguivano la famosa danza delle penne di pavone con gli occhi semiaperti per il sonno.

Attualmente il tempio è un’attrazione turistica: ogni giorno c’è un viavai di turisti che girano guardano fotografano. All’entrata un negozio di souvenir e dovunque informazioni e segnaletica ad uso dei visitatori. Ciò che mi ha colpito particolarmente è stato il vedere in un’aula adiacente al tempio una classe numerosa di bambini che recitavano ad alta voce versi dei Dialoghi di Confucio. C’erano dei maestri a dirigerli e a frammezzare il lavoro con giochi e attività varie. Ho notato anche una locandina con i programmi delle attività: non solo la classe per i bambini, ma incontri di adulti, riunioni di associazioni, lezioni di ogni tipo, da ginnastica cinese a filosofia, da calligrafia a giardinaggio, da culinaria salutare a pedagogia.
 

 
 

L’aula principale del tempio di Confucio di Taipei.

(Foto da Wikipedia)