giovedì 6 giugno 2013


La Settimana Confuciana                             6 giugno 2013

         Kant in Cina

Kant ha fatto molta fortuna in Cina. Dopo l’incontro o scontro culturale fra la Cina e il mondo occidentale avvenuto verso la fine del secolo XIX, Kant è divenuto oggetto frequente di studio. I pensatori cinesi hanno avuto una particolare predilezione per Kant, sia quelli di tendenza occidentalizzante che i buddisti e i confuciani.
        Uno dei nuovi confuciani più in vista è indubbiamente Mou Zongsan (1909-1995). E lui è anche tra i confuciani il più sincero ammiratore di Kant. Ai suoi occhi Kant rappresenta il meglio del pensiero dell’Occidente, quindi è il più indicato, anzi l’unico che possa servire da ponte per il dialogo ideale fra Est e Ovest. Mou Zongsan definisce Kant “il Confucio dell’Occidente”. Mou Zongsan ha speso decenni a tradurre le tre critiche di Kant, una traduzione che è insieme approfondimento filosofico ed elaborazione di una propria metafisica in conversazione con Kant.
Secondo Mou Zongsan, Kant è arrivato molto vicino al confucianesimo, e il pensiero confuciano è esattamente il completamento ideologico della filosofia di Kant. Kant si è arenato sul problema dell’inconoscibilità del noumeno, ritenendo che una tale conoscenza appartiene solo a Dio. Per Kant l’esistenza del noumeno si riduce solamente ad un postulato della ragion pratica. Invece per le tre filosofie cinesi l’essere umano possiede dentro se stesso l’intuizione trascendentale. mentre secondo Mou Zongsan la filosofia cinese è riuscita ad andare oltre, a penetrare nella conoscenza del noumeno: i buddisti e i daoisti dal lato negativo, i confuciani dal lato positivo. L’intuizione trascendentale è la capacità dell’essere umano finito di intuire il Dao infinito, di penetrare nel mistero ineffabile dell’assoluto.  
Anche se non del tutto convincente, la teoria di Mou Zongsan è intellettualmente stimolante e aiuta non poco la mente di noi occidentali ad afferrare l’idea centrale dell’etica confuciana: una percezione o convinzione o intuizione interiore concepita come strutturale nell’essere umano in quanto tale. Questa a sua volta funge da fondamento non solo dell’etica confuciana, ma di tutta la loro filosofia.