La
Settimana confuciana 25
luglio 2013
Una scintilla del divino
Senza
accorgermi, a causa di viaggi e cose varie, questa volta una settimana e’ diventata un
mese.
Il
mio interesse predominante e’ sempre quello; di cercare un dialogo fra
cristianesimo e confucianesimo.
Una
riflessione che sto facendo e’ questa: a prima vista fra confucianesimo e
cristianesimo c’e’ totale opposizione. Il cristianesimo e’ basato sull’incarnazione
di Cristo. Dio si fa uomo. Nel confucianesimo non c’e’ nulla di tutto questo;
nulla che vi si avvicini. Il confucianesimo non accetta mediazioni. L’uomo si
deve salvare da se’, con quello che fa.
Ma
non bisogna precludere un dialogo gia’ in partenza. La cosa e’ possibile
approfondirla. Si puo’ considerare l’incarnazione di Dio che avviene in ogni
uomo, non solo in Gesu’ Cristo. Il confucianesimo evidenzia molto la grandezza
dell’essere uomo. Ma anche nella bibbia si dice che Dio fece l’uomo a sua
immagine e somiglianza. E il salmo 8 non dice anch’esso:”Li hai fatti di poco
inferiori agli elohim”? Molte
traduzioni rendono con “li hai fatti di poco inferiori agli angeli”, ma il testo
originale biblico qui non parlava di angeli, parla di elohim (le divinita’?!).
In
questa logica si puo’ argomentare che un po’ di incarnazione l’abbiamo tutti;
Cristo e’ un prototipo, e’ il fratello maggiore, la primizia. Questo discorso potrebbe piacere a un confuciano.
Una
delle cose notevoli del confucianesimo, che merita di essere approfondita e
comparata con il cristianesimo, dato che potrebbe arricchirlo, o meglio far
scoprire cose che c’erano nel cristianesimo ma non erano state messe in luce, e’
la conoscenza di Dio raggiunta attraverso la propria coltivazione morale. Basti
una citazione da Mencio:
Colui che coltiva al massimo la
sua mente e il suo cuore, arriva a conoscere la propria natura. Colui che
conosce la propria natura, conosce il Cielo. (7A1)