giovedì 25 aprile 2013


La settimana confuciana                             25 aprile 2013

        Oggi ho postato un articolo in inglese su Guan Gong, una divinità della religione popolare cinese che mi è sempre tornata simpatica, da quando ho cominciato a capirne il significato. A questo articolo ho lavorato a più riprese; l’attuale stesura la trovo soddisfacente, cioè mi pare di esser riuscito a cogliere i lati importanti di questa figura così rilevante nell’insieme della cultura cinese.
        Si tratta di un personaggio storico del periodo dei tre regni (220-280 d.C.), un guerriero super coraggioso, le cui gesta fanno pensare ai paladini di Carlo Magno e all’Orlando Furioso. Questo dopo la sua morte divenne uo spirito potente, capace di vendicare le malefatte e di proteggere i deboli, di guarire le malattie e di cacciare gli spiriti cattivi. Divenne una divinità buddista e daoista di primo piano. In realtà all’origine non era né l’uno né l’altro; era piuttosto l’incarnazione delle virtù più ambite nella psicologia di un cinese: senso di giustizia, riconoscenza per il bene ricevuto, fedeltà assoluta nell’amicizia e nell’adempimento degli impegni assunti.
        Si può anche dire che Guan Gong era anzitutto una divinità confuciana. In un contesto confuciano è fuori posto questo uso del termine divinità. Sarà meglio dire spirito, eroe, patrono, santo. Comunque la tradizione confuciana ha sempre valorizzato molto il culto a tre categorie di spiriti: il Cielo, gli antenati e gli eroi/benefattori dell’umanità. Guan Gong appartiene a questa terza categoria.
Da giovane si dice che avesse studiato a memoria i classici confuciani. Era particolarmente affezionato al libro di Confucio intitolato Annali delle Primavere e Autunni (Chunqiu), un libro che da sempre si ritiene conservi nascosti sotto le parole i giudizi etici di Confucio sui fatti storici e sui governanti. Nella sua vita, e particolarmente nelle numerose battaglie e avventure della guerra civile durante il periodo in cui lui viveva, Guan Gong è stato un modello delle virtù confuciane: lealtà, pietà filiale, fedeltà agli amici, rispetto dei propri doveri, eccetera.
L’iconografia riguardante Guan Gong creatasi nel corso di quasi due millenni è davvero immensa e finora poco studiata. Esiste comunque un Guan Gong militare in piedi e un Guan Gong seduto con in mano un libro (il Chunqiu), vestito da generale o da imperatore, con la faccia rossa oppure nera, e poi l’alabarda, il cavallo, i suoi assistenti, eccetera eccetera.
 
 
 

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